Il mondo alla rovescia.
«Sai cosa, Pier Luigi, vedendo tutte queste persone e questo affetto, io comincio proprio da qui: se te ne rendi conto, quanto sei apprezzato e quanto ti vogliono bene. Lo capisco anche dai social: ogni volta che faccio un post su di te, decine di migliaia di like». Strepitoso il duetto tra Pier Luigi Bersani e Andrea Scanzi, il saltafila.
Titolo del dibattito: «Quello che ci unisce: politica e non solo».
Nella famosa kermesse di Articolo 1, quella in cui Travaglio prese a male parole il presidente Draghi, il momento più significativo è stato l’incontro fra Scanzi e Bersani.
Da una parte, badilate di piaggeria («In un Paese normale per il capo dello Stato dovrebbero pensare a te. Ti ci vedi al Quirinale?»), dall’altra, un compiaciuto schermirsi.
Quello che unisce bersaniani e grillini, va ben oltre la politica. È quel «non solo», buttato lì ad allargare l’orizzonte.
Bersani flirta con chi lo ha umiliato in streaming (era Vito Crimi!) e offeso con «un linguaggio di stampo fascista»; Scanzi vuole unire «Conte e Bersani in un unico soggetto politico, con due forze distinte ma alleate».
Nel primo caso si potrebbe parlare di «sindrome di Stoccolma», nel secondo, più prosaicamente, di «meglio tirare a campare che tirare le cuoia» (copyright Andreotti). Un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio.
(Jamie Haughton)