Salvare il mondo con il silenzio (rivistastudio.com)

di Ferdinando Cotugno

È una della poche cose che abbiamo apprezzato 
durante il lockdown, 

ma ha in realtà una funzione molto importante per il Pianeta come dimostra la storia dell’ecologo dei suoni Gordon Hempton.

Uno dei miei ascolti ricorrenti durante la prima fase della pandemia è stata una piattaforma chiamata Sounds of Forest, una specie di mappa-catalogo di rumori forestali raccolti in tutto il mondo. Era un comfort food acustico, forse non troppo diverso dai Cd di canti delle megattere che si vendevano negli anni ’90 o dal camino acceso su Netflix.

Credo mi servisse perché c’erano mattine che il silenzio a Milano era quasi troppo, è stato uno degli effetti di questa vita pandemica, non tanto la sensazione ovattata da sindrome della caverna (l’equivalente della gender theory per i nemici del lavoro remoto) ma una rivendicazione al diritto dei giusti dosaggi acustici per le nostre esistenze. Sono stati periodi amici dei timpani, a entrambi i ritorni all’aperto dopo la cattività ci siamo dovuti riabituare al rumore. Il silenzio sta diventando un bene rifugio, secondo la European Environment Agency il 20 percento della popolazione europea vive in aree dove il suono del traffico è così alto da fare male alla salute.

I lockdown ci hanno illuso della possibilità di qualcosa che non avremo, nemmeno nella città dei quindici minuti. A Milano, Forza Italia ha recentemente festeggiato come un trionfo, dai banchi dell’opposizione, la sconfitta del piano aria, come se fossero dei futuristi degli anni dieci: più macchine, più decibel, più progresso, più fatturato, ascolta le megattere chiuso in casa tua se vuoi, qui si celebra il rumore del Pil. Sarà uno dei temi della campagna elettorale, nel suo primo giorno da candidato sindaco Luca Bernardo ha dichiarato la sua scarsa simpatia per le ciclabili. Fate rumore.

L’ambientalismo contemporaneo è chimica e termodinamica dell’atmosfera, la protezione del silenzio è vista come una forma di retroguardia dell’ecologia, prossima dalla decrescita, alla biodinamica, nemica della green economy che vuole lasciare intatta la nostra vita cambiando solo il mix energetico. Però è nelle retrovie dei grandi cambiamenti che succedono le cose più interessanti, si vedono meglio valori e contraddizioni.

Nella rubrica sui 50 motivi per amare il mondo, la Bbc ha raccontato la vita di Gordon Hempton, ecologo dei suoni, una versione analogica e one-man-band di Sounds of Forest … leggi tutto

(David Bruyndonckx)

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