Una serie di inchieste punta il dito contro la multinazionale dell'oil&gas e contro lo Stato francese: «Potevano non sapere cosa avveniva in quel sito?»
L’inferno sulla Terra. Il racconto di un soldato detenuto presso il sito industriale della Yemen LNG a Balhaf, nel golfo di Aden, è agghiacciante. «Sei arrivato qui e qui ti ammazzeremo, non uscirai mai», gli veniva detto dalle guardie del luogo.
Il “luogo”, in realtà, non era un penitenziario ma un impianto per la lavorazione del gas. Di proprietà al 39,6% della compagnia francese Total, assieme all’americana Hunt Oil (17,2%), a delle società coreane (21,4%) e a delle imprese pubbliche yemenite (21,7%). E trasformato improvvisamente, nel 2017, in prigione segreta … leggi tutto
J'ai interpellé la ministre de la défense sur l'existence d'une "cellule de détention" des #Emirats (= lieu de tortures et d'arrestations arbitraires) sur le site d'une usine #Total. Problème : la ministre a l'air d'être moins informée que les lecteurs de @lemondefr. (cc @obsarm) pic.twitter.com/TnmYFrCtdC
— Clémentine Autain (@Clem_Autain) November 20, 2019