Charlotte Sometimes (Su “Vita? O teatro?” di Charlotte Salomon) (minimaetmoralia.it)

di

She hopes to open shadowed
eyes on a different world

8 settembre 1943. In Italia è l’armistizio di Cassibile, è l’inizio della Resistenza – a Roma le giornate di Porta San Paolo. In Francia la Costa Azzurra passa sotto il controllo della Gestapo. Non che prima si stesse sereni. A malapena ci si affacciava per strada, per paura di controlli e retate.

Eppure Charlotte Salomon si era potuta addirittura sposare, pochi mesi prima. In quelle settimane nel suo ultimo rifugio a Villefranche sur Mer, vicino Nizza, Charlotte provava una strana intensità di vita.

Era rimasta incinta di un uomo, anch’egli ospite di una mecenate americana – Ottilie Moore – che protesse a lungo la sua famiglia, schermando il passo alla sua emigrazione forzata nel Nuovo Mondo, che tanti intrapresero in quegli anni dopo che la Francia fu invasa e divenne collaborazionista, passando per quelle contrade (Hannah Arendt ci riuscì, Nicola Chiaromonte pure, Walter Benjamin no). Charlotte rimase – aveva un lavoro di scrittura che la teneva occupata.

Poi però venne l’8 settembre. Due settimane dopo la vennero a prendere. «Si sentivano strilla terribili», diranno i testimoni. Morirà ad Auschwitz il 10 ottobre 1943 … leggi tutto

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