Andreas Önnerfors: “Le teorie del complotto alimentano la politica populista” (voxeurop.eu)

di Peggy Corlin (Traduzione di Elena Pioli)

Andreas Önnerfors insegna all'Università 
di Salisburgo. 

È specializzato in ideologie europee di estrema destra, radicalizzazione e teorie del complotto. Il suo ultimo libro offre una visione d’insieme del complottismo nel Vecchio continente. In questa intervista descrive le specificità del cospirazionismo europeo e indica quali, tra le teorie del complotto, costituiscono una minaccia per l’Europa.

Il titolo del suo libro è Europe: continent of conspiracies [Europa: terra di complotti, NdT]Le teorie del complotto sono dunque più diffuse in Europa che altrove?

Andreas Önnerfors: No, non proprio. È stata data grande attenzione al modo in cui le teorie del complotto hanno modellato le politiche americane fin dal 1776 [data della Dichiarazione d’indipendenza americana, NdR], nonché all’aspetto paranoico della politica statunitense durante il maccartismo, ai tempi dell’Irangate, dopo l’11 settembre e dal 2016 in poi, con la nascita del fenomeno QAnon. Volevamo cercare di capire se può esistere un fenomeno parallelo in Europa. Per via della particolare situazione europea, possiamo affermare che i due contesti sono differenti.

Quali sono le particolarità dell’Europa?

La grande differenza rispetto agli Stati Uniti è che, in Europa, le teorie complottiste includono sempre l’insorgere di una minaccia esterna. Gli americani immaginano gruppi interni alla società statunitense che vogliono distruggerla, che siano i comunisti o, per esempio, alcuni gruppi cattolici negli anni Venti del secolo scorso.

In Europa, la narrativa complottista include sempre l’idea di una minaccia che arriva da fuori. C’è una doppia dinamica: una basata sui nemici interni (gay, lesbiche, massoneria…) e l’altra su quelli esterni (musulmani, ebrei, russi…), entrambi determinati a dissolvere l’unità dell’Europa.

Le istituzioni dell’Unione europea, o l’Ue stessa, sono un bersaglio per le teorie complottiste?

I primi due capitoli del nostro libro trattano della crescente islamofobia in Europa, dove i partiti populisti stanno prendendo sempre più piede e dove quella che da alcuni viene definita ”invasione islamica” (chiamata anche “sostituzione etnica” dall’autore francese Renaud Camus) è una tematica ricorrente. Il cosiddetto “piano Kalergi” è spesso descritto non solo come il “piano ultimo” per ridefinire l’Europa, ma anche come il fondamento dell’Ue e delle sue istituzioni, come la prova dell’offensiva finale contro gli stati-nazione e la loro indipendenza.

Perché, nel caso dei nemici interni, anche le istituzioni europee hanno il loro ruolo: impongono una struttura sovranazionale che mira a distruggere lo stato-nazione, la famiglia eterosessuale, i valori tradizionali, e così via. Queste teorie possono prendere diverse forme: secondo alcuni, le istituzioni dell’Ue incoraggiano il totalitarismo laico, mentre per altri sono viste come le sostitute del Vaticano. Nei paesi del nordeuropa, le teorie complottiste riguardanti le istituzioni europee si basano sulla paura di un’ondata cattolica che mira a distruggere la libertà e l’indipendenza nordiche.

Questa stessa paura ha anche favorito la Brexit nel Regno Unito, dove cui una visione straniera del diritto, delle istituzioni e della politica è vista come una minaccia … leggi tutto

(Ehimetalor Akhere Unuabona)

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