Il referendum non c’entra nulla con i femminicidi. Ma non ditelo a Travaglio (ildubbio.news)

di Giovanni M. Jacobazzi

La morte di Vanessa Zappalà ha offerto l’occasione 
a Travaglio di sparare a zero contro il referendum 
sulla custodia cautelare proposto da Lega 
e Radicali.

La tragica morte di Vanessa Zappalà ha offerto l’occasione al direttore del Fatto Quotidiano di sparare ad alzo zero contro il referendum sulla custodia cautelare proposto da Lega e Partito Radicale. «Se la porcata passerà», afferma Marco Travaglio, ci sarà il «tutti fuori».

In Italia, spesso lo si dimentica, vige ancora il principio, fissato in Costituzione, che la libertà personale è un bene inviolabile e come tale può essere ristretto solo per motivi inderogabili, come la sicurezza sociale, previsti tassativamente dal legislatore.

Diversamente, in assenza di uno stretto perimetro che definisca i casi in cui la libertà personale può essere limitata, le condizioni delle prigioni, che già scoppiano di persone in attesa di giudizio, sarebbero ancora più lontane da quella dignità umana per cui la Cedu condanna da anni il Belpaese senza soluzione di continuità.

Travaglio, partendo dall’idea che il carcere dovrebbe ospitare anche le persone sotto indagine, sottolinea che il referendum andrebbe a limitare l’applicazione del carcere preventivo solo se si dimostri il “concreto e attuale pericolo” che il soggetto reiteri ‘ gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale o diretti contro l’ordine costituzionale o di criminalità organizzata’. Per tutti gli altri niente manette.

La carcerazione preventiva è una forma di limitazione della libertà personale e come tale dovrebbe applicarsi secondo il principio della “extrema ratio”. Quindi, solo se necessaria e laddove le esigenze cautelari non siano contenibili con altre misure diverse dal carcere, per esempio un divieto di dimora o un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Anche queste sono misure cautelari che per i casi di reati meno gravi consentono un controllo sull’indagato che potrebbe essere a rischio di recidiva impedendo nel contempo l’abuso della carcerazione preventiva di cui alla disinvoltura degli ultimi decenni … leggi tutto

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