di Andrea Gavosto
I risultati sconfortanti sulla capacità del sistema d’istruzione di formare le competenze delle ragazze e dei ragazzi italiani che so sono stati raccontati dalla nuova edizione di Ocse Pisa, rovano circa mezzo milione di studenti – e le loro famiglie – alle prese con la scelta della scuola superiore.
E vanno ad aggiungersi alla diffusa percezione di una scuola perennemente in affanno, le cui attività quotidiane procedono fra mille incertezze e disagi. Dove il ricorso a un numero abnorme di supplenti è la norma, la continuità didattica un’eccezione e gli ultimi diritti ad essere tutelati sono quelli dei discenti.
In un quadro generale così critico, qualcuno potrebbe pensare che la scelta della scuola diventi meno importante. Sarebbe, però, un errore.
Sappiamo che l’insoddisfacente risultato italiano è la media di esisti molto differenziati e divaricati, soprattutto a livello territoriale, con le regioni del Sud in seria difficoltà, mentre molte aree del Nord nono sono lontane dalle migliori realtà internazionali.
Nondimeno, anche all’interno di ogni territorio e di ciascun indirizzo di studio c’è scuola e scuola … leggi tutto