Migliaia di sostenitori del diritto di voto si sono radunati in tutti gli Stati Uniti
per chiedere leggi federali radicali che eliminino le restrizioni vigenti in alcuni Stati controllati dai repubblicani.
“La gente è morta per darci il diritto di voto – dice il Rev. Al Sharpton, leader dei diritti civili – ha passato notti in prigione per questo, ha perso la vita, c’è chi è stato ucciso sul vialetto di casa con quattro bambini nei paraggi per consentirci il diritto di voto.
Non c’è ostruzionismo che possa ostacolare un popolo determinato ad ottenere i propri diritti, ed è per questo che, a fronte del caldo torrido, siamo venuti a Washington per dire che non lasceremo che l’ostruzionismo spazzi via la tutela degli elettori”.
La frustrazione è aumentata dopo che due leggi si sono arenate al Senato, diviso tra democratici e repubblicani, dove mancano i voti per superare lo stallo.
Le manifestazioni, tenutesi in dozzine di città, avevano lo scopo di aumentare la pressione sui democratici affinché riscrivessero le regole procedurali per consentire una nuova legislazione senza voti repubblicani.