Intervista a Domenico De Masi,
sociologo e professore di Sociologia del lavoro alla ‘Sapienza’, nel giorno della prima manifestazione (flop) dei contestatori di certificazione verde e vaccini
“Ad oggi sappiamo che una chat Telegram dedicata ai ‘no green pass’ conta circa 42.000 iscritti. Sappiamo che Forza Nuova ha minacciato di bloccare le partenze dei treni. Sappiamo che c’è stata un’escalation di mezzi: si è passati dalla semplice protesta verbale fatta attraverso i social media, alle minacce e agli insulti diretti ai politici, a fatti come le aggressioni ai danni di alcuni medici e giornalisti.
Questo è quello che sappiamo, ora si tratta di capire qual è la forza concreta di questi movimenti di protesta, qual è la loro capacità di mobilitazione e fino a che punto si spingeranno nella violenza”. A dirlo all’Agenzia Dire è Domenico De Masi, sociologo e professore di Sociologia del lavoro presso La Sapienza Università di Roma, riflettendo sul montare delle contestazioni contro l’obbligatorietà del green pass da parte del cosiddetto popolo ‘no vax’ deciso a portare avanti, oggi, scioperi e azioni dimostrative in molte città italiane.
“È una giornata campale per capire di che pasta sono fatti questi movimenti, quale forza hanno, quali sono i loro punti di debolezza- spiega De Masi- solo così si può capire anche come interagirci”. In generale “sappiamo che tutti i movimenti hanno dei minimi comuni denominatori- spiega il sociologo- sono qualcosa di molto più fluido rispetto, ad esempio, a un partito politico; sono acefali, ossia non hanno un capo preciso ma magari dei portavoce; fanno leva sulla dimensione emotiva delle persone.
La fluidità che li caratterizza comporta poi che la loro protesta possa divampare in un modo violentissimo, per un certo periodo, e poi decrescere”. A meno che “non diventino partiti”, sottolinea De Masi.
“La paura è che questi movimenti di protesta possano far gola a qualche schieramento politico e, se così fosse, le cose diventerebbero molto più pericolose- evidenzia il sociologo- perché se non evolvono come partito di solito si dissolvono.
Si tratta ora di capire- dice- quanti danni fanno tra il momento in cui nascono e quello in cui muoiono” … leggi tutto
(Danny Lines)