Compagni che cancellano – La sinistra illiberale non è meno pericolosa della destra autoritaria (linkiesta.it)

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Uno straordinario numero dell’Economist mette in 
guardia il mondo occidentale dalla minaccia 
costituita dalla politica identitaria,

altrettanto grave quanto quella dei Salvini, dei Trump e dei Putin

Siamo cresciuti con l’idea che l’arco della storia tende necessariamente verso il progresso e con la consapevolezza che il progresso è una conquista quotidiana ma inesorabile che si ottiene attraverso un dibattito pubblico informato e una coerente azione riformista.

Nonostante i mirabolanti successi sociali, economici e culturali in oltre mezzo secolo e in ogni continente della Terra, negli ultimi tempi questa idea e questa consapevolezza sono state messe in crisi dal populismo di destra e dai regimi autoritari, da Donald Trump e dalla Cina di Xi Jinping e dalla Russia di Vladimir Putin, per mille ragioni che la nuova copertina dell’Economist affronta con la tradizionale capacità di analizzare i fenomeni globali in corso. 

Il settimanale inglese, però, aggiunge un elemento non banale all’attacco al sistema liberale, ovvero che il pericolo per il mondo come lo conosciamo non arriva soltanto da lì, dalla destra populista e autoritaria. Fin dal titolo della cover di questa settimana, l’Economist rifonosce «la minaccia della sinistra illiberale», un tema ricorrente sulle colonne de Linkiesta, in particolare negli articoli di Francesco Cundari e di Guia Soncini.

C’è, intanto, la questione del bipopulismo. L’Economist spiega che i due populismi, quello di destra e quello di sinistra, «si nutrono patologicamente a vicenda» in una campagna di odio nei confronti degli avversari che favorisce soltanto le ali estreme.

Ne sono complici, scrive il settimanale inglese, i liberali classici che per interessi indecenti si consegnano ai nazional sovranisti (in Italia siamo pieni di retequattristi e di tiggidueisti, di liberali per Salvini, per Putin, per Trump) … leggi tutto

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