La problematica dipendenza dei mezzi d’informazione da Google e Facebook (voxeurop.eu)

di Andreas Vou (Traduzione di Elena Pioli)

Le grandi aziende tecnologiche convogliano una 
parte consistente del traffico ai mezzi 
d'informazione, 

ma si prendono una fetta sproporzionata dei ricavi pubblicitari. E anche quando ci sono degli accordi per ripartirseli, è “Big Tech” che stabilisce le regole.

La sempre maggior dipendenza dei media dai ricavi generati dalla pubblicità digitale disegna uno scenario nel quale le due compagnie che dominano il mercato, Google e Facebook, dettano le regole del futuro del giornalismo. Le cosiddette Big Tech traggono profitto dal lavoro degli editori, privandoli al contempo di una parte importante degli introiti, a svantaggio soprattutto delle piccole e medie imprese del settore.

Un’analisi il traffico dati online delle sei delle maggiori testate britanniche ha messo in evidenza il fatto che oltre un terzo utenti arriva tramite Google e Facebook. Google ha portato ai siti delle testate The Independent, The Sun, The Times, The Daily Mail, The Telegraph, Reach PLC, Sky e Vice il 25 per cento  delle visite nel 2018 e il 26 per cento nel 2019, mentre Facebook è stato la fonte rispettivamente del 10 per cento del 13 per cento delle visualizzazioni.

La sempre maggiore dipendenza dai profitti delle pubblicità digitali è diventata ancora più evidente durante la fase di svolta di uno dei più celebri giornali al mondo. Nel secondo trimestre del 2020, il New York Times ha annunciato che, per la prima volta, i profitti della versione digitale avevano superato quelli dell’edizione stampata. Gli abbonamenti digitali sono arrivati a generare 146 milioni di dollari (un aumento del 30 per cento), contro i 147 degli abbonamenti cartacei.

Per quanto riguarda i ricavi pubblicitari, il digitale ha rapportato 39,5 milioni di dollari, mentre il cartaceo è diminuito del 55 per cento arrivando a 28 milioni di dollari.

“Ci troviamo probabilmente ad un punto di non ritorno”, ha dichiarato l’ex amministratore delegato Mark Thompson.  L’egemonia di Google e Facebook nell’ambito della pubblicità online (insieme, le due aziende controllano il 54,1 per cento del mercato) non farà che crescere nella corsa sempre più rapida al digitale causata dalla pandemia.

Nonostante non si possa negare che queste aziende amplino parecchio il pubblico dei media, il ricavo che ne traggono è sproporzionatamente grande … leggi tutto

(Campaign Creators)

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