Odifreddi contro Barbero e i prof anti Green Pass: «Così aiutano i No vax» (open.online)

di Alessandro D’Amato

Il matematico all’attacco: 

«Questi professori diventano oggettivi fiancheggiatori di quelle masse becere alle quali interessano soltanto le conclusioni e non i ragionamenti»

Piergiorgio Odifreddi su La Stampa oggi parla dell’appello dei professori universitari contro il Green Pass che ha visto tra i firmatari anche lo storico Alessandro Barbero. Secondo il matematico la posizione presa dai docenti (così come quella di Massimo Cacciari e Giorgio Agamben) aiuta i No vax, perché «questi professori diventano oggettivi fiancheggiatori di quelle masse becere alle quali interessano soltanto le conclusioni, e non i ragionamenti (a volte paradossali, come quello di Barbero) che dovrebbero servire a giustificarli».

Ed è l’ennesimo frutto della dicotomia tra “umanisti” e “scienziati”: «E qui cascano gli asini, perché non è un caso che Agamben e Cacciari, prima, e Barbero, poi, siano umanisti che hanno della verità un concetto relativo, filosofico nel primo caso e storico nel secondo, e ai quali dà fastidio, consciamente o no, che qualcuno possa rivendicare non solo l’esistenza di verità scientifiche di ben altro tenore, ma addirittura basare su di esse le azioni politiche».

Eppure, secondo Odifreddi, «questo è forse il cambiamento meno evidente, ma più sostanziale, che la pandemia ha portato nel mondo. Fino al 2019 erano le opinioni a farla da padrone: nei media, nella società e in politica. Dagli inizi del 2020 i fatti sanitari hanno fatto irruzione nella nostra vita quotidiana, e ora che il pericolo sta rientrando, gli umanisti incominciano a innervosirsi.

Basta guardare l’appello dei professori, per accorgersi cosa siano quasi tutti i firmatari: filosofi, letterati, linguisti, filologi, storici, giuristi, psicologi, sociologi, assistenti sociali, musicisti, designer, eccetera». E il problema è tutto qui: «D’altronde, li si può capire. Se continuasse questo andazzo, c’è il rischio (a dire il vero bassissimo, almeno nel nostro Bel Paese) che al governo o al Parlamento passi per la testa di voler imporre una “dittatura dei fatti” non soltanto per quanto riguarda l’epidemia e la salute, ma in generale.

Cosa succederebbe, ad esempio, se diventasse proibito negare le verità scientifiche, o diffondere le fake news metafisiche o religiose? Ecco qual è il vero “tintinnare di manette” che fa tremare coloro che vedono con preoccupazione il “deficit di democrazia” manifestato, secondo loro, dall’introduzione del Green Pass» … leggi tutto

(Mika Baumeister)

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