Lo scandalo dei Pandora Papers irrompe al Parlamento europeo, riunito questa settimana in seduta plenaria a Strasburgo,
il tema verrà inserito d’urgenza, infatti nell’ordine del giorno di mercoledì prossimo, perché la faccenda coinvolge molti politici europei.
Secondo l’eurodeputato olandese di centro sinistra, Paul Tang, “sono troppi i politici europei coinvolti. Dobbiamo ammettere che abbiamo un problema – ammonisce -. Per risolverlo serve un approccio europeo, perché la diversificazione delle norme fiscali tra gli Stati membri aumenta le zone d’ombra in cui si apre la strada all’evasione e al riciclaggio del denaro, alcuni Paesi tra cui il mio – ammette – devono cambiare”.
All’inizio di quest’anno l’Unione europea ha intrapreso diverse azioni per contrastare l’evasione fiscale, prendendo di mira le multinazionali. I giganti del tech sono stati quindi obbligati a rendere pubbliche le tasse pagate in ciascun Stato membro.
Ma l’evasione fiscale sembra più che mai un problema endemico, con ben trenta politici europei coinvolti nei Pandora Papers, incluso il primo ministro ceco Andrej Babis e molto altri nomi noti.
La questione imbarazza non poco la Commissione europea che per il momento evita di commentare.
Le rivelazioni dei Pandora Papers arrivano proprio mentre i ministri delle finanze dell’Unione europea si apprestano a pubblicare una nuova, ma ridotta, lista nera di paradisi fiscali.