I regimi dittatoriali dimostrano quanto le università abbiano bisogno di libertà (globalist.it)

di Marcello Flores

Il caso Zaki e il rettore dell'ateneo di Kabul 
nominato dai talebani che teorizza la necessità 
di giustiziare i giornalisti responsabili di 
propagare false notizie. 

E le donne a cui si impedisce di studiare…

Di università, in Italia, non si parla da tempo, anche se i segnali di un necessario e radicale cambiamento per adeguarla alle necessità della sfida globale, che si combatte anche e soprattutto nell’istruzione e nella formazione, dovrebbero porla a uno dei primi posti dell’agenda pubblica.

Dove l’università appare invece all’ordine del giorno, purtroppo, è nei regimi autoritari e dittatoriali che in questo ultimo decennio sono purtroppo aumentati e si sono rafforzati.

Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna, dopo una nuova seduta del processo contro di lui – durata la bellezza di due minuti – sarà costretto ad attendere fino al 7 dicembre che il tribunale, formato da giudici di obbedienza politica molto marcata, decida sulle accuse false e incredibili montate contro di lui.

Alla imputazione di «diffusione di notizie false» sembra aggiungersi adesso quella di terrorismo, che porterebbe a un numero assai alto di anni la condanna che il regime di al-Sisi intende comminargli come monito a tutti gli studenti egiziani all’estero.

Di altro tenore la notizia della nomina del nuovo rettore dell’università di Kabul, Mohammad Ashraf Ghairat, per rimpiazzare quello deposto dalle autorità del nuovo stato islamico talebano. Ghairat si era distinto qualche giorno fa per difendere la «necessità» di giustiziare i giornalisti responsabili di propalare false notizie sul nuovo governo afgano, e per avere difeso il divieto di ingresso alle donne nell’università fino a quando non venga creato un «vero ambiente islamico» … leggi tutto

(Ehimetalor Akhere Unuabona)

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