“Noi di Torbella il sindaco non lo votiamo” (huffingtonpost.it)

di Silvia Renda

Storia di una famiglia che ha rinunciato ad 
esercitare il diritto di voto. 

“Qui non ci sono le classi sociali, c’è il popolo. E il popolo non vota più per ideologia”

Nel 2016 Manuela aveva votato, quest’anno di presentarsi alle urne del VI Municipio di Roma non ci ha pensato affatto. Con lei anche il resto della sua famiglia. Il marito Stefano ha riposto la sua tessera elettorale nel 2004. Era tra quelli che votavano comunista e ora si sentono orfani di una rappresentanza di peso: “Che scegli, Potere al popolo? E che ci facciamo col 3%?”. Carlotta, la figlia 20enne, inizialmente sembrava intenzionata a mettere un timbro sulla sua di tessera, poi ci ha ripensato anche lei.

Sono 3 voti in meno, parte di quel 57% che a Tor Bella Monaca il 3 e il 4 ottobre, giorni di prima tornata elettorale, hanno ritenuto inutile esprimere una preferenza al seggio. Abitano nel comparto R8, residenti in una delle casi popolari, entrati da occupanti, ora assegnatari. A Tor Bella Monaca 5.567 appartamenti su 6.753 sono case popolari, l’82% del totale. 4mila di proprietà del Comune di Roma e 1495 dell’Ater, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica, ente regionale.

“Il quartiere più pubblico d’Italia” lo definisce l’Osservatorio Casa Roma di Enrico Puccini che ha pubblicato il dato: per numero di abitanti e alloggi, è seguito solo dallo Zen di Palermo e da un altro quartiere romano, San Basilio.

In realtà avere dei dati certi sulla zona è molto complesso. Complesso è persino conoscere con esattezza il numero di abitanti. Manuela è una di loro ed è disoccupata. Ogni tanto bada a qualche signora anziana, fa lavoro di sartoria, ma poca roba. Anche il marito ha perso il lavoro, dopo aver prestato servizio per una ditta che lo ha lasciato senza stipendio. Carlotta ogni tanto qualche lavoretto lo fa.

“Eh, lei è giovane, per lei è più facile”, Manuela lo dice senza invidia, ma con rammarico. Un posto sembra non esserci per lei, che racconta di aver provato a chiedere aiuto in Municipio, ma senza ottenere risposte concrete. Nel quartiere, il 41% delle famiglie vive in povertà assoluta, quota che raggiunge il 52% se si considerano anche coloro che non hanno voluto partecipare allo studio perché occupanti … leggi tutto

(Element5 Digital)

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