Intervista a Gennaro Migliore: "Con i 5Stelle non c'è grande futuro.
Dobbiamo avere una politica riformista e voglio ricordare che noi eravamo con Sala a Milano e loro non c’erano”.
Gennaro Migliore, deputato di Italia viva, è convinto che «con i Cinque Stelle non c’è un grande futuro» e che al centrosinistra «servono profili riformisti, al di là delle alchimie e della somma dei singoli partiti».
Onorevole Migliore, gli incontri iniziati da Alessandro Zan per arrivare a un accordo sul disegno di legge contro l’omotransfobia porteranno a un risultato concreto?
L’accordo parte da un presupposto, cioè che il provvedimento poi sarà approvato. Nel pieno rispetto dell’autonomia del Senato ci dovrà quindi essere un’intesa anche con i rispettivi gruppi della Camera. Senza questo, non so cosa voglia dire la parola accordo. Il primo punto è la definizione di un perimetro di garanzie che possa essere valido tanto al Senato quanto alla Camera. Chi prende impegni nell’uno, deve prenderli anche nell’altra.
Noi avevamo segnalato la necessità di non rischiare con il voto segreto e a questo punto bisogna vedere quali saranno i particolari dell’accordo. Non entro nei dettagli ma non bisogna lasciare “scoperta” nessuna persona, tutti devono essere tutelati.
Se l’apertura sul ddl Zan può lasciarvi soddisfatti, non si può dire altrettanto del reddito di cittadinanza, che il governo ha deciso di rifinanziare. Come riuscirete a digerire il boccone?
Noi abbiamo sempre detto che una misura di sostegno al reddito era necessaria, al punto tale che la introducemmo per le famiglie bisognose. La parte non condivisa è quella che riguarda le politiche attive, che sono state del tutto insufficienti. Su questo chiediamo una profonda revisione del provvedimento. Gli unici posti di lavoro creati sono stati quelli dei navigator mentre ci sono state tantissime infrazioni da parte di ricettori del reddito di cittadinanza che addirittura o lavoravano al nero o appartenevano alla criminalità organizzata.
Bisogna fare in modo che i posti di lavoro siano gestiti dai servizi sociali, che conoscono la realtà del territorio, piuttosto che dall’Anpal, il cui sistema si è rivelato fallimentare … leggi tutto