Che cosa accade nella mente e nel cuore di una persona che, giunta attorno ai quarant’anni, con un bel pezzo di vita già vissuta alle spalle, una vita da vedente, si ritrova cieca e senza nessuna speranza che la sua condizione possa cambiare?
Forse solo Oliver Sacks avrebbe potuto rispondere a questa domanda, e non a caso è lui a firmare la prefazione (e a definire questo libro un capolavoro) dello straordinario Il dono oscuro di John Hull, appena uscito da Adelphi (traduzione di Francesco Pacifico).
Sacks e John Hull, docente di teologia australiano, vissuto per gran parte della sua vita in Gran Bretagna, che ha raccontato ogni aspetto della sua nuova esistenza, restituendo una fotografia nella quale c’è tutto: dalla disperazione più nera alla scoperta di un nuovo modo di pensare, di essere, di sognare; dalla frustrazione delle difficoltà quotidiane alla costruzione di nuovi rapporti con i figli, i colleghi, gli amici, la moglie; dal rimpianto e dalla perdita all’accettazione di una condizione che richiede coraggio, immaginazione e dignità, e che non accetta commiserazioni; dalle reazioni di chi gli sta intorno ai suoi pensieri più reconditi, scaturiti da un mondo a parte in cui si fa più intensa la sensazione di esclusione dal mondo degli altri, per approdare infine alla consapevolezza piena e alla capacità di apprezzare un intero mondo nuovo … leggi tutto