I video montati ad arte dagli inquirenti a scopo comunicativo e i surreali titoli del Fatto sugli «ex indagati»,
breve antologia degli orrori che rendono necessario recepire la direttiva europea, rispettare la Costituzione e superare lo stato incivile della giustizia italiana
In Italia, da tempo, si discute accanitamente di un decreto legislativo che recepisce le disposizioni di una direttiva europea sulla presunzione d’innocenza, principio peraltro previsto dalla nostra Costituzione. Il testo voluto dalla guardasigilli Marta Cartabia, approvato dal governo in agosto, impone agli inquirenti di parlare dei procedimenti in corso nelle sedi deputate e senza violare il suddetto principio, vale a dire senza presentare un semplice indagato come colpevole.
In pratica, il decreto cerca di limitare la possibilità di pm e forze dell’ordine di fare quello che fino a cinque minuti fa hanno sempre fatto, ma proprio sempre-sempre-sempre, da che sono bambino. E cioè, per l’appunto, presentare il semplice indagato come colpevole.
Allestire solenni conferenze stampa in cui diffondersi per ore sulla sua spietata volontà criminale e sulla bassezza delle sue motivazioni. Scandire in ogni modo davanti a microfoni e telecamere che razza di disgraziato, cinico, implacabile, rivoltante, schifoso essere sia questo Mario Rossi. Quello stesso Mario Rossi per il quale, secondo la nostra Costituzione, vige la presunzione d’innocenza.
L’iniziativa, come ogni tentativo di mettere un freno agli abusi di pubblici ministeri e giornalisti da qualche decennio a questa parte, è stata prontamente etichettata come «bavaglio». Immancabile, in proposito, l’intervento del Consigliere del Csm Nino Di Matteo, che ha parlato – non scherzo – di «svolta illiberale» e di «bavaglio alla possibilità che all’informazione contribuisca anche l’autorità pubblica».
In proposito, Maurizio Crippa sul Foglio di ieri ha ricordato l’incredibile vicenda del video che mostrava il camion di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, girare attorno alla palestra della ragazza. Video mandato in onda da tutti i tg, di cui si è scoperto che era stato montato ad arte dai carabinieri … leggi tutto