L’automazione della società e i suoi limiti (doppiozero.com)

di Tiziano Bonini

Ultimamente sono usciti diversi libri che hanno 
come fuoco i processi di automazione messi in 
moto dalle tecnologie digitali: 

automazione del gusto (gli algoritmi di Spotify che ci dicono cosa ascoltare e formano il nostro gusto musicale), automazione del lavoro (non solo la sostituzione dell’uomo con le macchine, ma anche la direzione del lavoro umano attraverso le macchine, come succede ai lavoratori di Amazon o a quelli della gig economy, il cui boss è incarnato negli algoritmi delle app che utilizzano per trovare clienti), automazione del consumo (siamo sempre più indirizzati da algoritmi di raccomandazione verso l’acquisto di una merce), automazione della cultura e della società più in generale.

Solo quest’anno, in italiano, sono usciti due libri molto importanti: La società automatica (Meltemi ed.) di Bernard Stiegler e Il capitalismo della Sorveglianza (LUISS ed.) di Shoshana Zuboff.

In inglese soltanto è uscito invece Automated Media (Routledge) di Mark Andrejevic. Secondo Andrejevic, l’era industriale ha visto l’automazione del lavoro fisico, mentre l’attuale era dell’informazione è caratterizzata dall’automazione del lavoro cognitivo e comunicativo. Per Andrejevic, quando un algoritmo decide quale notizia, brano musicale o video farci vedere, siamo di fronte all’automazione della cultura … leggi tutto

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