Cavoli, è l’anno nuovo! (doppiozero.com)

di Angela Borghesi

Succulenti con salsicce, cotiche e costolette, 
i cavoli ben si sposano anche con eriche, 
ciclamini e viole del pensiero. No, non vi 
sto proponendo per il cenone di Capodanno 
una rivisitazione con fiori 
eduli della cassoeula milanese. 

Ma è innegabile la fortuna del momento di questo ortaggio (Brassica oleracea), povero quanto gustoso, versatile quanto vituperato, che dal piatto s’è allargato al centrotavola, dopo aver conquistato giardini e aiuole cittadine. Cavoli ornamentali, dunque o, come dicono fiorai e giardinieri, brassiche, dal nome del genere.

Vuoi mettere come è più fine, nonché specialistico, dire brassica invece che cavolo! Visto poi che il termine non gode di buon uso: sia come eufemismo di un più triviale e assonante intercalare («son cavoli amari», «cavoli miei», ecc.) sia come allusione  allo scarso valore  o alla nessuna importanza («non capisci, non vali un cavolo»).

Per non parlare di proverbi e modi di dire, dove per lo più compare in situazioni non lusinghiere: si dice infatti «salvare capra e cavoli» per barcamenarsi, «starci come i cavoli a merenda» per inadeguato, inopportuno, «portare il cavolo in mano e il cappone sotto» per mostrarsi diversi da quel che si è e, con un che di spregio, «andare ad ingrassar cavoli» per morire … leggi tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *