Ebbe tra le altre cose un ruolo importante nell'indipendenza dell'Algeria,
dove è stato ricordato in una visita di stato di Mattarella
Da sabato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in Algeria, nella prima visita di un capo di stato italiano nel paese negli ultimi 18 anni (l’ultimo fu Carlo Azeglio Ciampi).
Quella di Mattarella è anche la prima visita di un capo di stato europeo da quando, nel dicembre del 2019, Abdelmadjid Tebboune è stato eletto presidente. Mattarella sta incontrando tutte le principali personalità politiche del paese, e sta preparando il terreno per un grosso incontro bilaterale che si terrà tra i governi dei due paesi nel 2022. Domenica, inoltre, Mattarella ha inaugurato un giardino nel centro di Algeri, la capitale, che sarà intitolato a Enrico Mattei.
Mattei, uno dei manager e imprenditori più importanti della storia d’Italia, presidente dell’ENI dalla fondazione fino alla sua morte, fu una figura nota e apprezzata in Algeria, perché tra la metà degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta ebbe un ruolo notevole nel sostenere la causa dell’indipendenza del paese dalla Francia, ottenuta nel 1962 dopo una sanguinosa guerra durata quasi otto anni.
Oltre che il parco inaugurato domenica, è intitolato alla sua memoria anche il grande gasdotto che collega l’Algeria all’Italia, passando per la Tunisia. Più in generale, la figura di Mattei è spesso citata in convegni ed eventi pubblici, e il suo nome ricorre tutte le volte che si parla dei rapporti tra Algeria e Italia.
I rapporti tra l’Algeria e Mattei tornano anche nelle discussioni, mai davvero interrotte, sulla morte del presidente dell’ENI, avvenuta nell’ottobre del 1962 in un incidente aereo.
I vari processi che seguirono confermarono che la morte di Mattei fu provocata da un incidente, ma non hanno mai smesso di circolare varie teorie del complotto, accreditate anche da personalità politiche di alto livello, secondo cui Mattei sarebbe stato ucciso.
Una delle teorie più diffuse sostiene che l’aereo di Mattei sarebbe stato sabotato o abbattuto da gruppi di estrema destra francesi contrari alla sua opera a favore dell’indipendenza algerina, che lo avevano minacciato di morte nei mesi precedenti; secondo un’altra teoria, a contribuire alla sua morte furono le compagnie petrolifere anglo-americane, con cui l’ENI di Mattei era entrata in concorrenza proprio in paesi come l’Algeria … leggi tutto