L'Australia va dritta per la sua strada e non segue la maggioranza,
rifiutandosi di firmare l’accordo per l’eliminazione dell’uso del carbone nella produzione di energia elettrica, trovato nei giorni scorsi da 40 Paesi alla COP26, per perseguire l’obiettivo di limitare a 1,5 gradi l’aumento della temperatura terrestre.
Anche Cina, India e Stati Uniti hanno deciso di non prendersi alcun impegno in merito, dati gli alti livelli di consumazione del carbone nei loro confini.
Il ministro delle Risorse australiano Keith Pitt – che ha sottolineato l’ottima qualità del carbone aussie – ha aggiunto che, finché ci saranno compratori, Canberra continuerà a vendere il suo carbone, per decenni.
Uno schiaffo, insomma, non solo agli australiani che scendono in piazza contro questa politica, ma anche a chi sta cercando soluzioni a Glasgow per evitare la catastrofe.