di Andrea Ballabio, Donato Berardi, Antonio Pergolizzi e Nicolò Valle
Il combustibile da rifiuti avrebbe le carte in regola per essere un sostituto “pulito” delle fonti fossili e una risposta all’eccessivo ricorso alle discariche. Potrebbe anche ridurre la dipendenza energetica del nostro paese. Eppure è poco utilizzato.
Una valida alternativa alle fonti fossili
Per mantenere gli impegni assunti, anche dal nostro paese, con l’Accordo di Parigi del 2015 sulle emissioni di gas serra, l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili non sarà sufficiente. La via allo sviluppo sostenibile dovrà necessariamente passare per la decarbonizzazione dell’economia, per la quale è cruciale anche una gestione virtuosa ed efficiente dei rifiuti, soprattutto laddove la discarica è ancora oggi l’unico impianto a disposizione.
Il recupero dei rifiuti include la valorizzazione energetica, soprattutto per frazioni indifferenziate di solito destinate a smaltimento. Il combustibile solido secondario (Css), ottenuto dai rifiuti conferiti in discarica, può sostituire le fonti fossili (carbone, petrolio o gas naturale) con frazioni a basso contenuto di carbonio e allo stesso tempo può offrire una risposta alla cronica dipendenza del nostro paese dalle discariche … leggi tutto