di Piero Sansonetti
C’era una volta Oriana Fallaci. Lei era
considerata la regina delle interviste.
Ne fece decine, e le sue interviste erano
spettacoli di lotta greco-romana. Prendeva
l’intervistatore per il collo e non gliene
passava una. Mise alle corde Gheddafi, ma
anche Fellini e Bob Kennedy.
Sapete che anche i miti, col tempo, appassiscono. vengono superati. È successo così. Oggi il mito di Oriana è di gran lunga superato da quello di Marco Travaglio. Ieri, sul Fatto Quotidiano, Travaglio ha intervistato Piercamillo Davigo (ex Pm, ex capo dell’Anm, attualmente consigliere del Csm) e lo ha letteralmente messo alle strette: non gliene ha passata una. Lui – Davigo – si è difeso bene, certo, perché lo cose le sa.
Ma ha traballato. Ogni domanda una mazzata. Ne ricopio qui le più importanti, anche per dare ai miei più giovani colleghi un’idea di come si fa un’intervista vera. Le ricopio integrali, senza cambiare una virgola e senza ridurle, per evitare che si perda la complessità della domanda. 1) «Lei che farebbe per bloccare i processi?» 2) «Non ci sono già?» 3) «Quindi che fare?» 4) «L’avvocatura non ci sente» 5) «Altre soluzioni?». E poi la sesta domanda che davvero è il colpo del kappaò: «Basta così?» … leggi tutto