l 2020 è iniziato con un sussulto di instabilità sui mercati. Ben presto, però, è tornato l’ottimismo. L’economia mondiale sembra continuare a offrire buone opportunità a esportatori, imprese e lavoratori del nostro paese. Ma la politica italiana guarda indietro.
Un inizio 2020 di crescita instabile sui mercati
È stato un inizio d’anno frizzante per i mercati. Con l’uccisione del capo delle forze paramilitari iraniane Qassem Soleimani ordinata dal presidente americano Donald Trump, già dai primi giorni del nuovo anno sono inaspettatamente ritornati venti di guerra in Medio Oriente.
Come succede in questi casi, il prezzo del petrolio è salito del 5 per cento in poche ore (da 61 a 63,5 dollari il West Texas Intermediate, da 66 a 69 dollari il Brent) e l’oro – il rifugio per eccellenza degli investitori nei momenti di tensione – è schizzato a 1.575 dollari l’oncia, il suo valore massimo da sette anni. Anche Wall Street (la più rappresentativa delle borse) è scesa, sospendendo la corsa che aveva fatto chiudere il 2019 con l’indice Standard & Poor’s su del 28 per cento rispetto a gennaio 2019.
La paura non è durata a lungo, tuttavia. Reagendo al brutale colpo americano, sono partiti 22 missili iraniani che però non hanno causato morti, il che ha consentito a Trump di cominciare a parlare di tregua (condizionata) con l’Iran … leggi tutto