La presunzione d’innocenza è legge: ora fate in modo che i pm la rispettino (ildubbio.news)

di Valentina Stella

Da oggi cambia il rapporto tra Procure e 
informazione. 

L’esultanza del deputato di Azione Enrico Costa: «Questo è un provvedimento di portata storica»

Da oggi cambia il rapporto tra Procure e informazione: entra finalmente in vigore la norma di recepimento della direttiva europea sulla presunzione di innocenza. Per celebrare l’evento il deputato di Azione Enrico Costa ha convocato ieri una conferenza stampa alla Camera: si tratta di «un provvedimento di portata storica», ha detto il parlamentare, tra i maggiori sostenitori della nuova norma che ora «non vorremmo venisse svilita sul campo». Per questo occorrerà vigilare, in quanto «il pericolo più grande è l’elusione del provvedimento».

Sarà fondamentale l’apporto che tutti gli avvocati potranno dare per verificare il rispetto della legge. E su questo il presidente dell’Unione Camere Penali Gian Domenico Caiazza, tra gli intervenuti alla conferenza, ha assicurato che l’Osservatorio Informazione Giudiziaria farà la sua parte.

Costa ha presentato ai giornalisti un modulo, scaricabile dal sito presuntoinnocente.com, con cui qualsiasi cittadino potrà segnalare al ministero della Giustizia eventuali violazioni della norma. Insomma, massima volontà affinché la nuova legge non venga aggirata, come già successo in passato per altre disposizioni che pure limitavamo la comunicazione delle Procure. Certo, le perplessità non mancano.

David Ermini due giorni fa, ad un evento organizzato da Unicost, ha infatti detto: «Parlando a titolo personale e di avvocato, non da vicepresidente del Csm, sono un po’ scettico. Se esce la notizia che un personaggio noto è indagato, il danno è già fatto».

Abbiamo chiesto un commento al presidente Caiazza alla fine della conferenza: «Che un evento dannoso possa comunque causarsi è fuori discussione; però aver fissato un divieto di rappresentare una indagine in termini pregiudizievoli per l’indagato è un dato assolutamente importante perché si è rafforzato un principio di civiltà contro una deriva tipica del nostro Paese».

Presente alla conferenza anche il professor Giorgio Spangher, emerito di diritto processuale penale all’Università La Sapienza di Roma, che ha rilanciato chiedendo la modifica di due articoli della Costituzione, il 27 e il 13: «Per mantenere viva la fiammella di questo cambiamento culturale che investe tutti, i politici devono assumere una iniziativa di modifica costituzionale perché due punti sono assolutamente inadeguati: trasformare la presunzione di non colpevolezza in “considerazione di innocenza” e sostituire la carcerazione preventiva in “misure cautelari”.

La semantica è importante. Dico questo perché la ministra della Giustizia Cartabia è una costituzionalista e non credo che si troveranno ostacoli in Parlamento» … leggi tutto

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