Il round-up settimanale sul cambiamento climatico e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera.
Gran parte del nord-est del Brasile, una delle zone aride più densamente popolate del mondo, con circa 53 milioni di abitanti, si sta trasformando in un deserto. Dal 2012 al 2017, la regione è stata colpita dalla siccità più lunga mai registrata. E, quest’anno, un altro lungo periodo di siccità ha peggiorato la situazione.
Di solito quando pensiamo ai deserti, immaginiamo le dune di sabbia ondulata del Sahara. Ma non è questo il caso del processo di desertificazione che si sta verificando dal nord della Cina al nord Africa, dalla Russia al sud-ovest americano. Temperature più elevate e minori precipitazioni si combinano con la deforestazione e l’agricoltura intensiva per lasciare i suoli aridi, senza vita e sostanze nutritive, incoltivabili e privi persino dell’erba per nutrire il bestiame.
“Abbiamo ormai una quantità di prove che evidenziano come la desertificazione riduca i raccolti e affligga la produzione alimentare. E con il cambiamento climatico, andrà ancora peggio”, spiega al New York Times Alisher Mirzabaev, economista agrario dell’Università di Bonn in Germania, tra gli autori nel 2019 di un rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sulla questione.
“Tra cinquant’anni non ci sarà più un’anima viva qui”, racconta Inácio Batista Dantas, un agricoltore di 80 anni, la cui famiglia vive nella terra di Carnaúba dos Dantas da più di 150 anni. Durante la siccità del 2010, per potersi sostentare e nutrire il bestiame, la famiglia di Dantas ha deciso di vendere il fango presente in un vecchio bacino idrico a un’azienda che produce piastrelle di argilla.
L’ascesa dell’industria della ceramica è l’immagine più evidente degli impatti della desertificazione sugli abitanti della regione di Seridó, un insieme di città polverose, fattorie familiari e fabbriche industriali. Un modo per sopravvivere ma che contribuisce a rafforzare il processo di desertificazione in atto.
L’abbattimento degli alberi per il bestiame e l’estrazione dell’argilla porta a un inaridimento ulteriore dei suoli in un circolo vizioso senza fine.
“Stiamo arrivando a un punto di non ritorno”, osserva Humberto Barbosa, uno dei massimi esperti di desertificazione che ha studiato per anni il nord-est brasiliano. Il presidente Jair Bolsonaro non ha adottato misure significative per invertire il processo.
Anzi, ha ritirato le normative ambientali e smantellato il dipartimento che coordinava le principali operazioni anti-disboscamento, dando di fatto dando potere a minatori e allevatori e creando le condizioni per un forte aumento della deforestazione in Brasile.
Che, oltre a indebolire la capacità della foresta amazzonica di assorbimento dell’anidride carbonica, è anche una delle cause primarie delle desertificazione, privando l’aria di umidità e il suolo di ombra … leggi tutto
A Slow-Motion Climate Disaster: The Spread of Barren Land in #Brazil’s northeast. Climate change is intensifying droughts, but clearing trees for livestock and extracting clay for tile industry — are playing a role.#ClimateCrisis via @nytclimate https://t.co/MOnuVWltnz pic.twitter.com/DiZffEwIRx
— Smoke Signal Socio-Environmental Monitor (@SmokeSignalBR) December 6, 2021