“Metano, il gas in Adriatico è il nostro tesoro. Nuove trivellazioni per risparmiare” (ilrestodelcarlino.it)

di BEPPE BONI

Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia: 

“La produzione dell’Italia è arrivata ai minimi storici. Usufruire dei giacimenti significherebbe diminuire notevolmente le importazioni e tagliare la bolletta”

Il mondo sogna un futuro di energia pulita e a buon mercato dal punto di vista dei costi. Ma oggi la civiltà moderna è ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili per produrre energia. E l’Italia è uno dei paesi più penalizzati perchè dipende in modo eccessivo dalle importazioni. Quindi in un momento di crisi e di prezzi in salita come oggi noi siamo in affanno.

Il gas naturale come il metano, in alternativa al carbone, viene visto come la soluzione ’ponte’ in attesa di uno sviluppo strutturale delle fonti rinnovabili. Noi ne abbiamo a volontà sotto il Mare Adriatico, ma anche in ossequio all’ideologia ambientalista spinta, sono bloccate nuove trivellazioni. Il professor Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ricercatore e docente alla facoltà di ingegneria dell’Alma Mater a Bologna, scuote il capo.

Professore, trivelle sì o trivelle no in Adriatico?
“Certo che dovremmo autorizzare nuove trivellazioni sotto il nostro mare che è ricco di giacimenti di gas metano. Nuove estrazioni ci farebbero risparmiare soldi senza controindicazioni”.

L’Italia oggi produce meno gas?
“Sì, e gli italiani hanno a che fare con una bolletta energetica più cara mentre potremmo usufruire dei nostri giacimenti. E ri sparmiare”.

Fuori i numeri.
“La produzione di gas metano in Italia dal 1950 al 2021 è stata di 798 miliardi di metri cubi. Il picco di nostra produzione si registra nel 1994 con 21 miliardi l’anno. Nel 2021 siamo precipitati a 3,3 miliardi di metri cubi. È la soglia minima dal 1954. Per arrivare al fabbisogno necessario dobbiamo ricorrere alle importa zioni”.

Se avviassimo nuove trivellazioni a che cifra potremmo arrivare in Italia?
“La nostra produzione potrebbe essere di 13 miliardi di metri cubi l’anno in più. Il prezzo del metano oggi sul mercato è di 0,8 centesimi, cioè 4 volte la media del 2020.

Significa che lasciamo sottoterra 8 miliardi di euro e diamo soldi serenamente sotto forma di pagamenti a Russia, Norvegia, Libia, Algeria, Azerbaijan e Qatar. Noi paghiamo e Putin produce armi, noi paghiamo e la Libia ci manda i migranti”.

Quindi l’Italia è ricca di gas metano?
“Certo, è geologicamente evidente per una sovrapposizione di stratificazioni fra Europa e Africa. Ciò vuol dire formazione di idrocarburi, quindi petrolio e gas. Ci sono giacimenti a Piacenza, in Basilicata, in Sicilia. L’Alto Adriatico detiene depositi naturali immensi di metano e consente facili estrazioni. Noi siamo fermi e la Croazia trivella di fronte alle nostre coste.

È come se avessimo un bicchiere con due cannucce, ma si succhia solo da una di esse. Un paradosso” … leggi tutto

(iMattSmart)

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