Fare il libraio secondo George Orwell: rose e fiori o sordidi dolori ben conosciuti? Sulla decostruzione del mito della libreria e dei suoi clienti: le prove storiche. (idoloridellagiovanelibraia.blogspot.com) s/d

 In questi giorni di serio lassismo vacanziero 
sto ampiamente dormendo e mangiando e godendomi 
la compagnia della dolce metà che di solito lavora 10-11 ore 
al giorno e non riesco mai a vedere, perciò ritornerò seriamente 
su questi schermi dopo il 6.
Tuttavia oggi ho preso in mano un libro che volevo leggere da parecchio, “Letteratura palestra di libertà” di George Orwell che raccoglie alcuni suoi scritti sulla letteratura.
  La cosa bella è che non sono scritti dissertativi di tipo colto/erudito/ma anche barra palloso, bensì sono degli articoli molto schietti, franchi, argomentati e divertenti.
  Ebbene, ho scoperto di avere una cosa in comune con George Orwell: anche lui ha lavorato in una libreria. Non solo, anche lui è stato un giovane addolorato libraio che ha vissuto le stesse, identiche, identicissime cose, vissute in libreria da me e da tante altre persone. Anche se si tratta di decine di anni fa, di un altro mondo, di un periodo senza internet … leggi tutto

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