di CLAUDIO PORCHIA
Si è portato addosso il nome di “giardiniere di Calvino”, ma in realtà è stato molto di più di un giardiniere.
La sua conoscenza della botanica era immensa ed è stata costruita non sui libri, ma sul campo: nel giardino di famiglia, nella stazione sperimentale come allievo di Mario ed Eva Calvino, viaggiando attraverso i continenti, camminando per boschi, prati, colline e montagne, visitando parchi e giardini e mangiando tutte le piante e le erbe che ha incontrato. “Le piante vanno mangiate, sono molte quelle commestibili, … se solo imparassimo a conoscerle meglio”
Il giardiniere per Libereso è un bel mestiere, che ti permette di vivere all’aria aperta e stare in stretto contatto con la natura: “io sono cresciuto in giardino con le mani nella terra” e “la più bella cosa che faccio è lavorare tutto con le mani: io pianto con le mani e non ho mai portato i guanti. Io cerco il contatto, voglio sentire la terra…sono il figlio del sole e dell’acqua, non ho mai considerato la terra come qualcosa di sporco come capita ad alcuni. Io sono parte della terra e ritornerò nella terra” … leggi tutto