Umbria, perché è tutto fermo. Viaggio nella grande paralisi (avvenire.it)

di Emanuele Lombardini

A tre anni e mezzo dal sisma, la Regione è ancora un cantiere aperto. I fondi pubblici sono bloccati e quel poco che si è fatto lo si deve all’iniziativa dei privati

A tre anni e mezzo dalle scosse che l’hanno devastata, l’Umbria è ancora un cantiere aperto. La ripartenza è in gran parte solo di facciata e quel poco che si è fatto lo si deve a contributi privati. Quelli pubblici sono fermi. Ci sono ma restano bloccati per colpa di una burocrazia che non solo non permette di dare l’avvio alla ricostruzione ma nemmeno di chiudere l’emergenza.

A Norcia per esempio, le macerie sono ancora quasi tutte lì. Cinque mesi dopo lo sblocco delle operazioni di rimozione, la raccolta si è fermata di nuovo: il recente decreto sisma varato dal governo Conte II infatti, proroga l’emergenza ma non prevede identico provvedimento per la raccolta delle macerie e così la Regione Umbria ha annunciato lo stop, visto che il contratto con la società Vus, incaricata della stessa, è scaduto il 31 dicembre scorsoleggi tutto

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