NEL RIFUGIO DEGLI “INVISIBILI” DELLA STAZIONE DI NAPOLI (famigliacristiana.it)

di Maria Elefante

Anziani bisognosi di cure, senzatetto, 
ex tossicodipendenti. 

Viaggio nel centro d’aiuto affidato alla Onlus “La Tenda”: «Riceviamo decine di visite ogni giorno», racconta Antonio Barbato. Oltre 18mila gli interventi effettuati nel 2020

Le ruote delle valigie passano nei solchi delle mattonelle sul marciapiede della nuova area ristoro della stazione ferroviaria di Napoli. Quei bagagli rumorosi trascinati frettolosamente dai pendolari sono la sveglia per le decine di ‘invisibili’. Rannicchiati sotto le coperte, spesso dormono fuori lasciando un giaciglio di cartone legato ad un palo della luce o ad una panchina.

D’inverno gli invisibili cominciano ad abitare il marciapiede intorno alle 17.30. Proprio a quell’ora Antonio Barbato chiude la porta dell’Help Center e cammina tra gli ultimi. Per capire se tra di loro c’è qualcuno che ha ancora bisogno di aiuto.

“Ogni giorno riceviamo decide di visite”, racconta, “siamo aperti dalla mattina presto fino al pomeriggio per aiutare chi si rivolge a noi”. Quel piccolo ufficio con la scritta in inglese ‘Help Center’ centro d’aiuto è un posto speciale che Ferrovie dello Stato a Napoli ha affidato alla onlus ‘La Tenda’ presieduta da don Antonio Vitiello che da decenni si occupa proprio del prossimo. Un posto speciale al quale nell’anno della pandemia si sono rivolte 18.031 persone. Un posto dove Maria e suo marito trovarono accoglienza due anni fa. Lei ultrasettantenne e lui da poco aveva superato gli ottanta si ritrovarono per strada.

Anziani, bisognosi di cibo e cure mediche e soprattutto di un tetto. Una situazione critica a cui il marito di Maria non ha retto, mentre lei adesso è assistita ancora dagli operatori de “La Tenda”, come Domenico che si è occupato della salute di Maria accompagnandola (fin dove consentito) in sala operatoria per curare gli occhi ormai quasi totalmente velati a causa dell’età. Intanto in quel presidio di umanità di pochi metri quadrati accanto al binario numero 1 il via vai di gente non si ferma.

Soprattutto con l’avvicinarsi delle feste dove gli ultimi non devono essere lasciati soli. Antonio tra una telefonata e l’altra per verificare se c’e un posto letto disponibile viene sorpreso da Massimo. Un ragazzone di 45 anni originario di Latina. Si è rivolto all’Help Center nei mesi scorsi. Problemi di tossicodipendenze e così via da casa.

Ma il desiderio di ascoltare la voce della madre è stata la spinta a rimettersi in sesto e così Antonio gli concede di effettuare la telefonata proprio dal centro situato all’interno della stazione … leggi tutto

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