A tavola col parente climatoscettico? Ti aiutiamo noi (valori.it)

di Andrea Barolini

Passerai le feste con parenti che ti 
riproporranno le solite argomentazioni 
negazioniste sui cambiamenti climatici? 

Ecco una guida rapida che potrebbe salvarti il Natale

Ti accingi a passare i giorni di Natale con quello zio, quel nonno o quella cugina che, lo sai già, certamente ti riproporrà le solite argomentazioni negazioniste e prive di basi scientifiche sui cambiamenti climatici? Piuttosto preferiresti partire per un’isola deserta? Valori ha pensato di salvarti il Natale.

Ti proponiamo qui alcune risposte alle affermazioni che potresti ascoltare di fronte a pandori e panettoni. Con i migliori auguri di buone feste da parte della redazione di Valori.it.

«I cambiamenti climatici non esistono, il clima è sempre cambiato!»

Che i cambiamenti climatici esistano è stato certificato da oltre un secolo. Il primo scienziato a parlare dell’incidenza della concentrazione di gas ad effetto serra nell’atmosfera è stato Svante Arrhenius, svedese, premio Nobel per la chimica nel 1903, che alla fine dell’Ottocento aveva pubblicato un paper proprio sul tema.

La comunità scientifica è pressoché unanime nel confermare non solo l’esistenza dello stesso ma anche l’origine antropica dei cambiamenti climatici. Le due rivoluzioni industriali hanno infatti portato alla dispersione di immense quantità di gas ad effetto serra nell’atmosfera terrestre, producendo l’aumento della temperatura media globale certificato dalle stazioni di rilevamento presenti in tutto il mondo.

Quanto ai cicli che ha vissuto la Terra in termini di cambiamenti del clima, è vero che essi sono esistiti. Ma mai, e anche su questo la comunità scientifica è stata chiarissima, si è trattato di modifiche intervenute in modo così repentino. L’ultimo rapporto dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (il massimo organismo scientifico in materia), contiene tutti i dati più aggiornati e non fa che confermare la traiettoria del riscaldamento globale e la sua origine antropica.

È il nonno il primo ad ammettere che va bene, forse questo aumento della temperatura non è proprio normale. E non è proprio come i normali cicli che la Terra ha conosciuto. Poi fa una pausa e tutta la tavolata lo guarda.

«Ma mezzo grado in più che vuoi che sia…»

Mezzo grado in più quando la mattina si esce di casa è impercettibile. Mezzo grado in più in termini di aumento della temperatura media globale può significare il passaggio da una situazione di crisi climatica (quella che già stiamo vivendo) ad una di catastrofe climatica.

A confermarlo è stato lo Special Report 1.5 dell’IPCC. Il documento è stato pubblicato nell’autunno del 2018, ed era stato commissionato dai governi di tutto il mondo tre anni prima, in occasione della Cop di Parigi. Obiettivo del rapporto: spiegare cosa cambierà, concretamente, se la temperatura media globale crescerà alla fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali, di 1,5 o di 2 gradi centigradi.

Un esempio su tutti: con 1,5 gradi, rimarrà altamente improbabile arrivare a casi di estati in cui tutti i ghiacci dell’oceano artico si scioglieranno. Ciò potrà accadere infatti una volta ogni secolo. Mentre con 2 gradi, potrebbe verificarsi una volta ogni decennio. Di conseguenza, la distanza in termini di innalzamento del livello dei mari nelle due ipotesi è di 10 centimetri.

Con tutto ciò che tale differenza comporterebbe per la quantità di zone costiere che si ritroverebbero sommerse. Alcuni atolli dell’oceano Pacifico, ad esempio, con 2 gradi scomparirebbero semplicemente dalle carte geografiche … leggi tutto

(Stephanie McCabe)

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