Da qualche tempo le mamme dei compagni della classe di Nino (quarta elementare) sono agitate.
La maestra, in vista del Giorno della Memoria, ha deciso di far leggere loro Anna Frank: saranno troppo piccoli – non fanno che cincischiare nella chat di whatsapp – per assumere su di sé nella loro età spensierata le atrocità subite dalla piccola Anna, ipostasi della grande Shoah patita dal popolo ebraico?
La questione sollevata dalle mamme è, in verità, al centro di un dibattito internazionale (qui un articolo appena pubblicato dal “Washington post”), che coinvolge educatori e attivisti, comitati, docenti e famiglie: come rendere a bambini piccoli l’enormità dell’Olocausto?
L’istituzione, ad opera delle Nazioni Unite, nel 2005, del giorno della memoria, il 27 gennaio, ha posto in tutto il mondo il problema della divulgazione del racconto dello sterminio di ebrei, omosessuali, rom e oppositori politici perpetrata dal nazismo, facendo nascere la domanda di nuove opere da aggiungere alla gamma di testi già disponibili e ponendo la cruciale questione narratologica del come articolare un tale racconto: con testimonianze? … leggi tutto