di Michele Guerra
È evidente che dobbiamo chiederci se davvero è bastato quello che abbiamo ascoltato, letto, visto, e nei migliori dei casi studiato in questi decenni per sviluppare una consapevolezza di ciò che ha significato la Shoah.
Così come è evidente che serve interrogarsi su cosa ha cessato di funzionare in un mondo iperconnesso e potenzialmente iperinformato.
Il dibattito teorico e filosofico che ha accompagnato i tentativi di rappresentare, attraverso codici e media diversi, il tema enorme dello sterminio degli ebrei d’Europa ha fatto sì che, al fianco di molti prodotti divulgativi o smaccatamente commerciali, si sia sviluppata, seppur minoritaria, una consapevolezza formale e stilistica che ha inciso sulle modalità di trasmissione e di narrazione della Shoah … leggi tutto