Dopo il 1945 l’etichetta della «destra sociale» è stata il lavacro attraverso cui l’eredità politico-culturale del fascismo è stata filtrata e resa accettabile, anche da un punto di vista meramente comunicativo, all’opinione pubblica italiana.
L’attributo «sociale», a partire dalla Repubblica di Salò (non a caso «Repubblica Sociale Italiana»), starebbe a indicare una combinazione tra conservatorismo culturale e un’impostazione solidaristico-comunitaria in ambito economico.
In effetti, uno dei massimi punti di riferimento culturali del Movimento sociale italiano (riecco l’aggettivo!) era il Manifesto di Verona, ossia il programma politico del regime di Salò nel quale si dichiarava il diritto dei lavoratori alla casa, a un equo salario e persino alla distribuzione dei profitti delle imprese … leggi tutto