di Luca Rondi
C’è un primo importante passo verso il
riconoscimento della “categoria” di
rifugiato ambientale.
Con la nota del 21 gennaio 2020, il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha stabilito che non è possibile il respingimento di soggetti che si trovano ad affrontare condizioni, indotte dal cambiamento climatico, che violano il loro diritto alla vita. L’interpretazione di per sé non è vincolante ma lo sono gli strumenti giuridici a cui fa riferimento il Comitato, che controlla il rispetto da parte degli Stati del Patto internazionale sui diritti civili e politici.
Il Comitato si è pronunciato sul caso di Ioane Teitiota, cittadino 40enne della Repubblica di Kiribati, che il 23 settembre 2015 era stato espulso dall’autorità neozelandesi dopo aver ricevuto il diniego rispetto alla richiesta d’asilo in tutti i gradi di giudizio … leggi tutto