di Gregorio Dimonopoli
Abbiamo migliaia di chilometri di coste per le quali e' giusto esserne orgogliosi.
Un patrimonio inestimabile, una suggestione che ci consente di trascorrere momenti di serenita’ estatica oppure, semplicemente, di farci un banale bagno.
Ma da cosa e’ composta quell’acqua?
Non e’ una sola soluzione chimica e non e’ una sola ecopresenza. E’ anche un contenitore. E li’ dentro, dove noi sguazziamo, si microbiolizzano intanto decine di migliaia di corpi umani, disciolti nell’indifferenza di chi ritiene che siano (o sarebbero stati, meglio dire) potenziali invasori per la nostra civilta’.
Non sono credente, aborro la retorica del cosiddetto senso di colpa, eppure esiste un piano di riflessione che interroga il tasso di menefreghismo che ci pervade.
L’indifferenza rischia, o forse non piu’, di essere diventata l’altra moneta unica europea proprio nell’occasione intanto celebrativa di quella metallica.