La poliziotta no vax pubblica su Facebook una locandina con la condanna a morte nell’ottobre del 1946 di Karl Brandt dal Tribunale di Norimberga:
«Esiste una giustizia inesorabile»
Con un post sulla sua pagina Facebook dove pubblica una locandina con la condanna a morte nell’ottobre del 1946 di Karl Brandt dal Tribunale di Norimberga per aver somministrato farmaci contro la volontà del soggetto e aver compiuto così un «crimine contro l’umanità», Alessandra Schilirò, la poliziotta no vax è tornata alla sua battaglia contro l’obbligatorietà del vaccino anti Covid-19: «Ricordiamolo a tutti – scrive – soprattutto a coloro che si illudono di farla franca. Vi è una giustizia inesorabile che, per fortuna, non appartiene agli uomini, troppe volte indegni della vita concessa».
La vice questore, leader delle piazze no vax e parte della Commissione contro il green pass fondata da Freccero, Agamben&Co, era stata sospesa in via cautelativa dal servizio e dalle funzioni dopo aver rifiutato il vaccino. Dopo aver contratto il virus, aveva quindi promesso che sarebbe tornata a dare battaglia contro la «dittatura sanitaria».
E così è stato. Difatti Schilirò è tra i volti più noti di quanti hanno raggiunto la “resistenza”: il movimento nato ufficialmente ieri a Torino, che fa capo al docente di diritto civile ed ex candidato sindaco Ugo Mattei.
«La dittatura del Super Green Pass non va paragonata al nazismo. Andiamo più indietro, a duemila anni fa: Gesù fu condannato a morire sulla croce perché ha avuto il coraggio di manifestare il proprio pensiero», aveva detto Schilirò in occasione della presentazione della Commissione.