Brexit, Londra fuori dalla Ue. Cosa succede adesso: negoziati, passaporti, lavoro (ilsole24ore.com)

di Simone Filippetti e Angela Manganaro

Il Regno Unito esce ufficialmente dall’Unione 
europea. A tre anni e mezzo dal referendum del 
23 giugno 2016 in cui il sì all’addio ha vinto 
sul no, la Brexit (crasi di Britain exit) 
si compie. 

Il Regno Unito è il primo paese a lasciare la Ue da quando l’organizzazione internazionale è stata fondata. Londra aveva aderito nel 1973, si ritira 47 anni dopo. L’ultimo passaggio formale ma necessario è stato il voto dell’Europarlamento mercoledì 29 gennaio, concluso con un largo sì all’accordo.

Cos’è la transizione
Il 31 gennaio i britannici non sono più cittadini europei solo per principio: perché sia divorzio vero e a tutti gli effetti dovranno passare 11 mesi di transizione (il governo di Johnson preferisce definirlo “periodo di implementazione”). Dal 1° febbraio al 31 dicembre 2020, poco cambierà, a parte il fatto che i 73 eurodeputati non ne faranno più parte dal 1° febbraio. Nei prossimi 11 mesi i rapporti commerciali rimarranno gli stessi: il Regno Unito resta nel mercato unico e nell’unione doganale. Londra dovrà inoltre rispettare tutte le norme Ue, anche quelle più contestate che riguardano la Corte europea di Giustizia, ma non prenderà parte alle decisioni politiche dell’Unione dei 27 Paesi.

Soprattutto, il Regno Unito continuerà a pagare la sua “quota di partecipazione” alla Ue, cioè continuerà a contribuire al budget comunitario per tutta la durata della transizione. Un limbo necessario, una nuova fase in cui molto ancora può accadere … leggi tutto

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *