La scomparsa degli slanci religiosi della tradizione cristiana e dei grandi ideali delle Rivoluzioni ha segnato storicamente un mutamento antropologico decisivo.
Il declino della religione e del pensiero politico moderno ha condotto l’esistenza umana a concentrare il proprio sguardo sempre meno al futuro, alla trascendenza di un’altra vita, per rivolgersi a un presente immanente e assoluto. Nel suo libro Fenomenologia del terrore. Lo sguardo cieco dell’Occidente (Mimesis, 2019, traduzione di Giada Pierin e Chiara Ponti), l’intellettuale francese Régis Debray descrive con ironia e lucidità questa condizione della nostra civiltà: «I premoderni guardavano indietro a un’età dell’oro inventata ma perduta.
I moderni guardavano davanti a loro, verso l’alba di un sole sofferente. Noi, postmoderni, inseguiamo sui tapis roulant, con gli occhi bendati, lo scoop del giorno. Oriente, Occidente; ieri, oggi. C’è troppo passato nelle epoche della fuga all’indietro; troppo futuro in quelle della fuga in avanti» … leggi tutto