di Naomi Lloyd
Con prezzi dell'energia alle stelle quest'inverno milioni di europei non possono permettersi il riscaldamento.
Real Economy è andata in Bulgaria per vedere come i finanziamenti e il sostegno dell’Unione europea stanno aiutando a contrastare la povertà energetica che colpisce molte parti del continente.
Quest’inverno più di 35 milioni di europei non sono in grado di riscaldare le loro case: l’equivalente delle popolazioni di Grecia, Portogallo, Ungheria e Irlanda messe insieme. In molti casi le persone devono scegliere: riscaldare le loro case o mettere il cibo in tavola.
Le due cause principali della povertà energetica sono redditi bassi ed edifici a bassa efficienza energetica. La pandemia e la recente impennata dei prezzi del carburante in Europa hanno peggiorato la situazione, rendendo ancora più difficile per le persone pagare le bollette.
Il diritto di accedere a servizi essenziali come l’energia è sancito dal Pilastro europeo dei diritti sociali, un insieme di 20 principi per rafforzare i diritti fondamentali in Europa. L’Unione europea ha suggerito ai paesi membri diverse misure per mantenere bassi i prezzi del carburante, tra cui il sostegno al reddito e detrazioni fiscali.
In Bulgaria un quarto della popolazione non può permettersi il riscaldamento
In inverno le temperature in Bulgaria scendono regolarmente sotto lo zero. Riscaldare la propria casa è una priorità, ma sono in molti a non poterselo permettere. Edifici mal isolati, redditi bassi e prezzi dell’energia in aumento sono le cause principali di questa situazione.
Kocherinovo è un piccolo villaggio di montagna nell’ovest del paese. Nikola Tishanski, 71 anni, vive qui da solo. Riceve una piccola pensione di circa 150 euro, la metà del salario minimo. Nikola riceve anche un’indennità energetica, pagata dal governo, e con quei soldi ha potuto comprare la legna per la stufa … leggi tutto