Di identità, linguaggio e corpo. Intervista a Catherine Lacey (edizionisur.it)

di Teresa Ciuffoletti

Di identità, linguaggio e corpo. 
Teresa Ciuffoletti, traduttrice di 
A me puoi dirlo, intervista Catherine Lacey. 
Buona lettura!

Teresa Ciuffoletti: La storia di A me puoi dirlo è narrata da un personaggio pressoché impossibile da identificare: non ha un nome né documenti, non si definisce e non ricorda quasi nulla del proprio passato.

I membri della congregazione che trovano questa persona addormentata su una panca della loro chiesa e decidono di accoglierla – soprannominandola, per l’appunto, «Panca» – non riescono a mettersi d’accordo su come inquadrarla in termini di età, sesso ed etnia.

Per il lettore, che fin dalle prime pagine ne scopre la voce e la prospettiva unica, questa figura indefinita assume comunque un suo spessore psicologico. Da dove nasce il desiderio di esplorare il rapporto tra identità e identificazione? … leggi tutto

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