A scena aperta.
Alla fine, Sergio Mattarella è stato gratificato con 55 applausi, mai così tanti nella storia della Repubblica per un discorso presidenziale. Tutti meritati, sia chiaro, tuttavia è la prima volta che un evento istituzionale ottiene un consenso caloroso a tal punto.
Ormai si applaude dappertutto, in ogni situazione, tanto da far nascere il dubbio che stia cambiando il concetto stesso di applauso come se i talk show (dove si applaude di continuo e a comando) ci avessero inculcato un format comportamentale.
Abbiamo preso l’abitudine di applaudire fuori luogo, fuori tempo, fuori scena.
Applaudiamo in chiesa, applaudiamo ai funerali (l’orchestrazione funebre del battimano è diventata un’indecorosa usanza), applaudiamo durante il minuto di silenzio, applaudiamo per paura del silenzio, applaudiamo per i famosi 92 minuti fantozziani.
Un applauso non lo si nega a nessuno, proprio perché il gesto è stato svuotato di senso: può anche trasformare una tragedia in commedia … leggi tutto