Raggi, Paragone e i senatori senza green pass che non possono entrare in Aula e nei locali pubblici: «Noi abbiamo fatto ricorso» (corriere.it)

di Tommaso Labate

I politici no pass. 

L’ex sindaca di Roma usa Skype per il vertice con Grillo

«Se sono a favore dei vaccini? La situazione è quella che ho sempre detto: sono in mano ai medici per valutare quando farlo». E ancora, a rincarare una dose che evidentemente non era quella del vaccino, «seguo le prescrizioni mediche e mi fido dei dottori che stanno valutando che cosa fare e quando fare».

Da quei giorni del settembre scorso, da quando cioè Virginia Raggi dichiarava di subordinare l’idea di vaccinarsi al consiglio del suo medico, sono passati cinque mesi.

Le norme sono cambiate, il Covid-19 si è presentato con nuove varianti, la scienza ha fatto altri passi da gigante. Alle due dosi s’è aggiunta una terza, il green pass è stato approvato e poi rafforzato, per gli over 50 è scattato l’obbligo. Cinque mesi in cui è successo di tutto tranne una cosa, almeno a prendere per buone le parole dell’allora sindaca di Roma: il suo medico, questo vaccino, non gliel’ha mai consigliato.

L’ex sindaca

Si spiegherebbe soltanto così, col massimo della buonafede riconosciuta, il fatto che Raggi non abbia il green pass rafforzato, quello che si ottiene con la vaccinazione (che verosimilmente non ha) o dopo aver contratto il Covid-19 (cosa che invece le è successa nel novembre 2020, quindi molto prima degli ultimi sei mesi). Certo, l’ex sindaca di Roma, non avendo cinquant’anni, non è soggetta all’obbligo.

Ma il suo mancato possesso del super green pass, la settimana scorsa, ha spinto i Cinque Stelle in una specie di trappola «logistica» rimasta finora al riparo da orecchie indiscrete: chi ha organizzato la discesa di Beppe Grillo nella Capitale, per capire se era possibile farla partecipare alle riunioni coi big del Movimento, prima ha cambiato albergo (dal Forum, di cui l’ex comico è un fedelissimo, al Parco dei Principi); poi si è dovuto arrendere al fatto che, senza green pass rafforzato, la Raggi comunque non avrebbe potuto accedere all’hotel.

E infatti, alla fine, si è collegata via Skype.

La protesta dei senatori

L’entrata in vigore dell’obbligo per gli over 50 accende intanto la protesta di una decina di senatori che hanno fatto ricorso contro l’applicazione della norma a Palazzo Madama. Tra questi c’è Mario Michele Giarrusso, che reagisce con tempismo da record a chi gli chiede come mai non si è ancora vaccinato. «Lei mi sta chiedendo del mio vaccino? Scusi, ma come si permette?

Io per caso le chiedo che anticoncezionale ha usato lei o sua moglie?». L’indomito senatore catanese, che insieme ad altri ex grillini come Gianluigi Paragone e Carlo Martelli sventola al Senato il vessillo del partito Italexit (anche Paragone e Martelli hanno fatto ricorso), si esibisce in una disquisizione di natura costituzionale mutuando dalle sue convinzioni «la certezza che dire no all’obbligo del green pass per entrare in Parlamento vuol dire opporsi a una norma fascista … leggi tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *