L’Arabia Saudita vuole diventare una potenza dell’idrogeno (internazionale.it)

di Financial TimesRegno Unito (Traduzione di Andrea Sparacino)

Crisi climatica

Sulla costa nordoccidentale dell’Arabia Saudita si lavora per costruire un impianto per la produzione di idrogeno che costa svariati miliardi. Il principale esportatore di petrolio del mondo sta cercando di trasformarsi nel primo produttore di questa fonte di energia pulita. Se dovesse rispettare l’obiettivo di produrre 650 tonnellate al giorno di idrogeno “verde” senza impatto sull’ambiente, diventerà l’impianto più grande del mondo.

Nella città di Neom, sulla costa del mar Rosso, la costruzione su larga scala non è ancora partita. Un funzionario locale ha dichiarato al Financial Times che i lavori dovrebbero cominciare nel 2026. Il piano saudita per dominare il campo della produzione di idrogeno fa parte del tentativo di diversificare un’economia dipendente dal gas e dal petrolio e creare nuovi posti di lavoro.

Nel 2021 il 60 per cento del budget saudita derivava dal petrolio (149 miliardi di dollari) e ora è chiaro che il paese ha bisogno di trovare altre fonti di reddito in un mondo che in futuro farà sempre meno affidamento sui combustibili fossili.

“Puntiamo molto sull’idrogeno e vogliamo conquistare questo mercato. Saremo il produttore più competitivo”, ha dichiarato il principe Abdulaziz bin Salman, ministro dell’energia saudita, durante una conferenza all’inizio di febbraio.

Concorrenza feroce

Tuttavia, altri paesi hanno messo gli occhi su questo mercato, a cominciare da Russia ed Emirati Arabi Uniti. C’è che dubita che l’impianto sul mar Rosso dia i risultati sperati. Diversamente dal petrolio, il cosiddetto idrogeno “verde” – l’opzione meno dannosa per l’atmosfera che comprende l’uso di acqua ed energia rinnovabile – può essere prodotto dovunque. Se il mercato dovesse decollare come previsto (600 miliardi di dollari entro il 2050), la concorrenza sarà feroce.

“È chiaro che l’Arabia Saudita vorrebbe avere una posizione dominante”, spiega Alexandre Araman, analista della ditta di consulenza Wood Mackenzie. Per decenni l’idrogeno è stato considerato un’alternativa ai combustibili fossili e, secondo le ultime ricerche dell’International renewable energy agency, potrebbe soddisfare fino al 12 per cento delle necessità energetiche mondiali entro il 2050.

Questa risorsa può essere usata per alimentare le automobili, per la produzione industriale e perfino per riscaldare e illuminare le case. “Quella dell’idrogeno è sicuramente la strada che le aziende petrolifere vogliono intraprendere nei loro percorsi di decarbonizzazione.

L’idea che l’Arabia Saudita si muova in questa direzione è perfettamente sensata”, spiega Kristin Diwan, esponente dell’Arab Gulf states institute di Washington … leggi tutto

(Eelco Böhtlingk)

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