Il cambiamento climatico divora le coste europee, il livello del mare aumenta, l'erosione accelera.
Nella regione francese della Normandia le scogliere si stanno sgretolando.
Mi trovo davanti a un enorme cumulo di blocchi giganti, che mi ricordano una specie di antica piramide rovesciata. È la spiaggia di Le Tilleul, in Normandia, nel nord della Francia. O, per meglio dire, quella che un tempo era una spiaggia: oggi è quasi completamente ricoperta dalle rocce che si sono staccate dalla scogliera.
Per quanto tempo le scogliere di gesso della Normandia potranno resistere al cambiamento climatico? Cambiamenti brutali delle temperature, pioggia battente e mareggiate sempre più violente stanno scavando a fondo alla base delle scogliere.
Per avere un quadro completo della situazione Stéphane Dodivers mi porta a fare un giro sul suo motoscafo lungo la costa. Prendiamo a bordo Bruno, un pilota di droni locale. Vento forte, onde alte: dopo pochi minuti, sono completamente inzuppato, e la mia videocamera MoJo attiva la procedura di emergenza per interrompere la registrazione, a causa dell’acqua. Mentre Dodivers si diverte a guidare il motoscafo, io tiro fuori dallo zaino la mia seconda telecamera.
Dodivers è cresciuto qui intorno, conosce tutte le scogliere e i loro problemi. È il cambiamento climatico, dice, sottolineando come le frane siano più frequenti ora. Un po’ più lontano, a Criel-sur-Mer, delle belle case sono allineate sul bordo della scogliera. “Laggiù, sono al sicuro”, indica il sindaco locale Alain Trouessin. Spessi strati di ciottoli sulla spiaggia proteggono questa parte dell’insediamento dalle onde. Ma solo pochi metri più in là, la base della scogliera è esposta alle onde.
Il cambiamento climatico è solo una parte dei problemi di queste scogliere di gesso, ma è forse una parte decisiva, poiché accelera processo di erosione. Per mostrarmi gli impatti di vasta portata, Alain Trouessin mi conduce davanti ad alcune case a pochi metri dalla riva. “Nei prossimi 20 anni ci saranno circa una dozzina di case colpite – mi dice il sindaco -. Tra 50 anni dovremo far arretrare le costruzioni dalla scogliera di 150-200 metri”. Il sindaco la definisce una “ritirata strategica”. Trouessin ha un lavoro duro, le famiglie che si rifiutano di spostarsi dalla zona di pericolo vengono espropriate.
Mi sposto a Varengeville-sur-Mer: qui l’erosione costiera è in media di circa 60 centimetri ogni anno. Dall’XI secolo la chiesa marittima di Varengeville sfida il vento e le intemperie a 80 metri di altezza. La chiesa potrebbe crollare già tra una trentina d’anni. Come salvarla? I responsabili locali e regionali stanno ancora discutendo: mettere l’edificio su rotaie e spostarlo?
Il conto si aggirerebbe tra i 15 e i 20 milioni di euro. Smontare e rimettere insieme i pezzi altrove? Oppure – anche questa è un’opzione – lasciare che il tempo, l’acqua e il cambiamento climatico facciano il loro corso.