E Todde teorizzò il gasdotto senza gas (corriere.it)

di Aldo Grasso

Sottosviluppo economico. 

A «Piazzapulita» (La7) c’è stato un confronto dai toni surreali. Il M5S ha preso voti in Puglia opponendosi alla costruzione del Tap (il gasdotto Trans-Adriatico) ma adesso, con il rincaro delle bollette, ne rivendica la realizzazione. Questo contestava Antonino Monteleone ad Alessandra Todde.

A quel punto, la viceministra dello Sviluppo economico ha cominciato ad arrampicarsi sugli specchi: «Il problema non è l’infrastruttura in sé ma i benefici che può portare al Paese… non è buona l’infrastruttura in sé è buono il fatto che abbiamo differenziato la fonte».

Traduzione: il gasdotto in sé resta una porcheria, il colpo di genio del governo Conte è stato quello di utilizzarlo per il gas. Qualcuno, forse, avrebbe potuto usare l’infrastruttura per la posta pneumatica, ma ha trovato il M5S sui suoi passi.

La viceministra scivola su un errore ontologico: l’unico modo in cui un contenuto può esprimersi nella sua interezza consiste nella possibilità di esistere in un contenitore. Una ferrovia è tale se ci corre sopra il treno, altrimenti non è. Forse pensava di cavarsela con una sineddoche (confondere il contenuto con il contenitore) ma la retorica non sembra il suo forte.

Certe teste sublimano e diventano gas, che si disperde nell’aria al primo refolo di vento.

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