Quando Di Stefano andava a Mosca da Putin: “In Ucraina un golpe dell’Ue e della Nato” (ilfoglio.it)

di LUCIANO CAPONE

Nel 2016 l'attuale sottosegretario agli Esteri 
parlava al congresso del partito di Putin: 

accusava l’Unione Europea e gli Stati Uniti di aver provocato la crisi a Kiev per accerchiare militarmente la Russia

“Improvvisamente, quando la crisi ucraina è esplosa, abbiamo capito che qualcosa non andava nel verso giusto e, nonostante le mistificazioni dei media, abbiamo percepito essere indotta dall’ingerenza di Unione europea e Stati Uniti. Oggi in pochi possono negare che a Kiev ci sia stato un golpe finalizzato a portare la Nato ai confini con la Russia e facilitare l’approvazione del Ttip”.

A parlare non è Vladimir Putin né il suo ministro degli Esteri Sergej Lavrov, poco prima di annunciare l’invasione dell’Ucraina. Ma un esponente di governo di un paese membro dell’Ue e della Nato: il nostro. Si tratta, infatti, del sottosegretario agli Affari esteri Manlio Di Stefano in un intervento del giugno 2016, due anni dopo la rivoluzione di Euromaidan e l’annessione della Crimea alla Russia che provocò la condanna e le sanzioni da parte di Unione europea e Stati Uniti.

Ma ciò che è più rilevante è il contesto di queste dichiarazioni. Di Stefano è a Mosca dove interviene al congresso di Russia Unita, il partito di Putin. “Erano presenti circa 40 delegazioni internazionali delle quali solo 10 hanno avuto parola, io sono stato il quarto in assoluto e l’unico italiano”, dirà successivamente il responsabile Esteri del M5s.

Nel suo discorso della durata di 8.30 minuti Di Stefano, in qualità di capogruppo del M5s nella commissione Affari esteri, spiega alla platea putiniana “il lavoro che abbiamo svolto in questi tre anni per le relazioni con la Russia”.

Parte, appunto, descrivendo la rivoluzione ucraina come un colpo di stato dell’Occidente per espandersi militarmente a ridosso della Russia e per far approvare l’accordo commerciale di libero scambio tra Unione europea e Stati uniti (Ttip), anche se non si comprende bene il nesso tra i due obiettivi.

Senza mai citare l’annessione illegittima della Crimea, Di Stefano prosegue dicendo che “sono poi seguite le sanzioni alla Russia ma non sono state una libera scelta dell’Europa, come ammesso dal vice presidente degli Stati Uniti Joe Biden (all’epoca numero due dell’amministrazione Obama, ndr).

Il governo italiano si è piegato a questa eutanasia economica e l’Ucraina oggi è uno stato fallito tenuto in vita dai soldi dei contribuenti europei” … leggi tutto

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