di Carola Frediani
Una delle operazioni di spionaggio e intelligence più ardite, longeve e beffarde, e sicuramente una delle più riuscite, è stata finalmente svelata e descritta in molti suoi dettagli, dopo anni in cui si sono susseguite voci o rivelazioni parziali.
E a vederla squadernata adesso nel suo insieme sembra uscita da un polpettone hollywoodiano dove gli sceneggiatori abbiano deciso di infilare tutto il possibile immaginario spionistico di bassa lega. L’emigrato-genio svedese che fa fortuna negli Stati Uniti.
Le sue macchine usate per cifrare le comunicazioni che all’inizio sbaragliano la concorrenza e sono adottate dall’esercito statunitense. Il ritorno nel Vecchio Continente dopo il conflitto e il ricollocamento in Svizzera. Il segreto accordo tra il fondatore dell’azienda e l’intelligence Usa per favorire gli interessi militari e geopolitici americani, evitando di vendere le migliori macchine cifranti a Stati nemici.
La Cia e la Bnd, i servizi tedeschi esterni, che subentrano a un certo punto nella gestione diretta della società, con una sorta di consiglio di amministrazione fantasma, per sabotarne meglio gli algoritmi di cifratura e rendere più semplice la decrittazione dei messaggi da parte dei propri analisti … leggi tutto